ATLANTIDE e i mondi perduti (Italian Edition) by Clark Ashton Smith

ATLANTIDE e i mondi perduti (Italian Edition) by Clark Ashton Smith

autore:Clark Ashton Smith [Smith, Clark Ashton]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B0784J39TL
editore: Mondadori
pubblicato: 2017-11-28T00:00:00+00:00


XI

LA LUCE DALL’ALDILÀ

Tutti coloro che sono dediti a questo genere di narrativa, diranno che io sono sempre stato un pazzoide e che anche prima dei fenomeni che riferirò, esisteva già in me un’allucinazione sensitiva che preludeva a qualche grave disordine mentale. È possibile che, adesso, io sia matto: tutte le volte che le ondate dei ricordi mi trascinano lontano, quando torno a perdermi negli spazi di luce, spaventose entità si spalancano davanti al mio sguardo, dopo l’ultima fase della mia esperienza. Ma, all’inizio, ero savio, e sono ancora abbastanza sano di mente per scrivere un serio e lucido resoconto di tutto quanto è accaduto.

Il mio tenore di vita solitario e la mia reputazione di eccentricità e di stravaganza, saranno senza dubbio citati a mio sfavore per avvalorare la te-si del mio squilibrio mentale. Coloro che saranno abbastanza anticonven-zionali da credere alla mia sanità di mente, sorrideranno del mio racconto e penseranno che abbia abbandonato il campo della mia bizzarra arte pittori-ca (nel quale avevo raggiunto una certa fama) per dedicarmi alla fantascienza.

Comunque, se lo volessi, potrei portare una prova molto convincente circa quelle strane visite. Alcuni dei fenomeni erano stati notati da altre persone, in quella località che io, allora, non conoscevo, chiuso com’ero nel mio isolamento. Qualche breve commento apparve sui giornali cittadi-ni, con Una vaga spiegazione di meteoriti, e venne riportato ancora più brevemente ed oscuramente sui bollettini scientifici. Non perderò tempo a citarli, dato che erano più o meno dubbi e inconcludenti.

Io sono Dorian Wiermoth. Le mie serie di dipinti illustrativi, basati sui racconti di Poe, forse sono noti a qualcuno dei miei lettori.

Per un sacco di motivi che non è il caso di precisare, avevo deciso di trascorrere un anno intero nelle Sierras. Sulle rive di un laghetto di pallido zaffiro, in una valle cosparsa di cicuta e di blocchi di granito, mi ero fab-bricato una baracca, riempiendola di provviste, libri e di tutto quanto era necessario alla mia arte. Per un certo tempo sarei stato indipendente da un mondo i cui richiami e allettamenti, tanto per non dire di più, non mi erano poi irresistibili.

Comunque, la regione possedeva anche altre attrattive, oltre a quella della solitudine. L’aspra montagna era tutto un susseguirsi di massicci e di pinnacoli, di declivi popolati di ginepri, di pietre modellate dai ghiacciai: un miscuglio di grandioso e di grottesco che si confaceva pienamente alla mia immaginazione.

Per quanto i miei disegni ed i miei dipinti, sotto ogni aspetto, non fossero mai una trascrizione letterale della natura ed anzi, spesso, fossero chiaramente fantastici, mi ero sempre dedicato ad uno studio accurato delle forme naturali. Mi ero reso conto che, anche la più sfrenata evocazione dell’ignoto, in fondo era soltanto una ricomposizione di forme e di colori familiari, e che anche i mondi più strani sono frutto della combinazione di elementi comuni alla chimica terrestre.

Tuttavia, in quello scenario, trovavo qualcosa di molto di suggestivo, sia da poter intessere con gli arabeschi di disegni fantastici, sia da ritrarre co-me puro paesaggio, in uno stile semigiapponese che stavo appunto speri-mentando.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.